4 marzo 2017: Imola Open Data Day – l’importanza del digitale nella p.a.

IMOLA International Open Data Day: un evento per parlare di open data e pubblica amministrazione.

EVENTO VALIDO PER L’ASSEGNAZIONE DI CREDITI FORMATIVI PER INGEGNERI E ARCHITETTI

Il 4 marzo 2017 si terrà a Imola un’iniziativa, detta hackaton nel gergo degli informatici, che celebra l’International Open data Day: cittadini ed esperti, in città di tutto il mondo, si radunano per scrivere applicazioni, liberare i dati, creare visualizzazioni e pubblicare analisi, utilizzando dati pubblici aperti, sostenendo ed incoraggiando le politiche di adozione degli open data da parte dei governi locali, regionali e nazionali.
L’evento di Imola intende promuovere la condivisione di conoscenze e competenze legate al tema open data, per capire insieme come utilizzarli in contesti educativi, professionali ed economici.

Ogni giorno, infatti, produciamo, come individui e come organizzazioni, dati scientifici, legali, cartografici, governativi, demografici e altro ancora.
Gli open data sono uno dei primi motori della società dell’informazione e rappresentano un patrimonio per le attività professionali nonché per la comunità tutta. Sono letteralmente “dati aperti”, liberamente accessibili a chiunque, che per loro caratteristica consentono una facile elaborazione e fruizione, rappresentando dunque un modo efficace per gestire in trasparenza il rapporto con la pubblica amministrazione, accedere ai servizi presenti su Internet, fare cultura e informazione.

Per questo motivo la conoscenza approfondita degli open data risulta fondamentale per i professionisti che hanno a che fare con i numeri (architetti, geometri, commercialisti…), per le imprese, per comprendere meglio le peculiarità del territorio e per i cittadini stessi, per un efficace controllo ed interazione con la pubblica amministrazione.
● Che utilità hanno gli open data?
● Com’è possibile utilizzarli e cosa serve per imparare ad usarli? In che modo si possono usare al meglio?
● In che modo agevolano il lavoro di un professionista?
Queste sono alcune domande a cui l’iniziativa del 4 marzo vuole rispondere. Lo farà attraverso diversi momenti di formazione:
● Casi concreti raccontati da esperti;
● Confronto tra tecnici;
● Formazione e dibattito;
● Esercizi in tavoli di lavoro, suddivisi fra programma plenario /case history.

L’evento ha dunque carattere laboratoriale e prevede, dopo una sessione plenaria introduttiva sulla diffusione degli open data nel nostro territorio con i rappresentati delle istituzioni, tre sessioni parallele. Tali sessioni di approfondimento, studio e lavoro, consentiranno ai partecipanti di apprendere e sperimentare direttamente più modalità di accesso e di riuso dei dati aperti, con il sostegno di esperti tematici rilevanti, per un beneficio diretto immediatamente spendibile sul fronte del mondo professionale.

Sessione ECONOMIA e STATISTICA, un workshop prioritariamente dedicato ai professionisti dell’economia e delle discipline statistiche, per conoscere e sperimentare, attraverso esercizi e casi concreti, pratiche di accesso, uso e riuso dei dati, finalizzando il lavoro alle analisi di mercato, alla pianificazione strategica delle attività, alla fattibilità economica e finanziaria, nel territorio di riferimento.

Sessione DATI GEOGRAFICI e TERRITORIO, un workshop rivolto ad architetti, pianificatori territoriali, geometri e geomatici, per conoscere e sperimentare pratiche di accesso, uso e riuso dei dati, finalizzati alle conoscenza e all’analisi tematica, quantitativa e qualitativa, nel territorio di riferimento.
Sessione JOURNALISM, un workshop aperto a cittadini e giornalisti, per il riuso dei dati aperti, ai fini della comprensione dei processi, nella conduzione di inchieste di alto livello, nel territorio di riferimento.

Al termine delle tre sessioni di lavoro, è prevista una plenaria conclusiva, in cui gli stessi partecipanti, assieme agli esperti verticali chiamati alla guida delle sessioni, racconteranno ciò che è scaturito dai singoli workshop, valutando l’esperienza vissuta.
Con il coinvolgimento attivo degli ordini professionali (architetti, geometri, giornalisti), la dimensione pratica della comunità intende mostrare come gli open data possano essere una leva importante di sviluppo economico e culturale, sociale e di cittadinanza digitale, nella vita del territorio e nella quotidianità delle professioni.

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