Concordato preventivo biennale: le ultime novità

Concordato preventivo biennale: le ultime novità

Per effetto dell’operatività del Decreto correttivo della riforma fiscale, il quadro normativo riferibile al concordato preventivo si è stabilizzato.

Un elemento di rilievo riguarda la suddivisione in 3 fasce del reddito proposto per gli anni 2024 e 2025, rispetto ad un incremento di reddito che prende come riferimento l’anno di imposta 2023:

· fino a concorrenza del reddito “ordinario” del 2023, si avrà la medesima tassazione, nel 2024, di quanto assoggettato a tassazione per il 2023;

· sull’incremento tra il reddito 2023 e il reddito “concordato”, si avrà una tassazione in termini di imposta sostitutiva con un’aliquota inversamente proporzionale al risultato Isa, nel senso che tanto sarà migliore il punteggio Isa dei periodi di imposta concordati tanto sarà più bassa l’aliquota di imposta sostitutiva;

· sull’eccedenza rispetto al reddito concordato, non vi è tassazione ulteriore.

Per quanto riguarda i soggetti in regime forfetario, essi avranno 2 aspetti da considerare con attenzione:

· la possibilità di valutare un’adesione sostanzialmente a consuntivo per l’anno 2024;

· uno sconto di tassazione sull’incremento di reddito proposto.

Dovendo infatti decidere entro il 31.10.2024 se accettare la proposta di concordato, valevole in via sperimentale per il solo anno 2024, i forfettari avranno una quasi assoluta certezza sul reddito effettivo che conseguiranno, o che avranno già conseguito a tale data. Mentre sull’incremento di reddito proposto per l’anno 2024, rispetto a quello dichiarato nel 2023, si potrà pagare un’imposta sostitutiva del 10% (anziché del 15%), e del 3% (anziché del 5%)per le nuove attività.

Seguiranno ulteriori approfondimenti

Categorie: Imprese