Come è cambiato il settore del commercio negli ultimi 20 anni?
Abbiamo assistito a un vero e proprio cambio di pelle, un’evoluzione passata attraverso la rivoluzione digitale, la crescita dell’e-commerce, la crisi finanziaria del 2008, la pandemia, per trovarci ora in un mondo segnato da incertezze geopolitiche e cambiamenti nei consumi. Eppure, c’è una cosa che non è mai cambiata: il commercio è il cuore pulsante dell’economia e della società. 20 anni fa i piccoli negozi di quartiere erano il punto di riferimento per le comunità, oggi, la sfida è integrare la tradizione con l’innovazione: digitale e fisico non devono essere rivali, ma alleati.
Allarme sulla desertificazione commerciale. Qual è la situazione e quali le misure per combatterla?
“Tra il 2012 e i1 2024, in Italia, sono spariti quasi 8.000 negozi al dettaglio e 23.000 attività di commercio ambulante, un fenomeno che colpisce in particolare i centri storici.” Questa contrazione dei negozi è accompagnata da un’analoga riduzione del numero di sportelli bancari: si profila un reale pericolo di trasformare la desertificazione commerciale in un vero e proprio declino delle città. E un fenomeno che va contrastato con urgenza, ribadendo la funzione sociale dei negozi: vivibilità delle città, presidio contro il degrado, attrattività turistica. Servono progetti di rigenerazione e riqualificazione urbana e in questa direzione va il progetto».
“Con l’e-commerce sempre più agguerrito, cosa possono fare i piccoli esercizi? La chiave è l’integrazione tra fisico e digitale, sfruttando il social commerce, ovvero la vendita di prodotti e servizi direttamente attraverso i social media, la vendita online locale e le piattaforme di prossimità.”
“I piccoli esercizi devono puntare su ciò che l’e-commerce non può offrire: rapporto umano, personalizzazione e servizi di qualità. Occorre innovare, senza rinunciare all’identità.” l’esperienza in negozio, la fiducia e il valore del territorio restano fattori insostituibili. Servono anche politiche adeguate a garantire una concorrenza leale, perché non possiamo avere regole diverse per chi vende online e per chi tiene aperto un negozio fisico.
“Il commercio di prossimità è parte del tessuto sociale delle città e va tutelato con investimenti e strategie mirate” I piccoli negozi offrono valore aggiunto in termini di qualità, servizio e legame con il territorio, ma hanno bisogno di condizioni di concorrenza eque. Per questo, chiediamo politiche che sostengano la vitalità del commercio di vicinato, con incentivi alla digitalizzazione, alla rigenerazione urbana e alla fiscalità equa, per evitare distorsioni che favoriscano solo le grandi dimensioni o i grandi gruppi.
Dove faremo la spesa domani? Il “negozio di prossimità” diventa digitale
Il numero di consumatori online continua infatti ad aumentare, facendo registrare una tendenza positiva quasi unica nel suo genere. È questo il panorama con cui i negozi di vicinato (o di prossimità) stanno cercando di fare i conti, nel vero senso della parola: negozi, botteghe, laboratori con cui siamo cresciuti e che invece oggi rischiano di sparire sotto i colpi sferzanti dell’ecommerce. Eppure, ci sono realtà che si stanno attrezzando per rispondere in modo resiliente a queste dinamiche, organizzandosi secondo logiche associative e facendo della tecnologia un alleato anziché un nemico.
Digitale per creare valore per i negozi
I negozi di vicinato, sopravvissuti in questi anni prima all’avvento della grande distribuzione e poi alla crisi dei mercati, conservano due elementi che il mercato online ha provato a replicare, ma senza lo stesso successo. Il primo elemento è la funzione sociale, di aggregazione e community, che nasce spontaneamente intorno a qualsivoglia negozio di una città; il secondo elemento, strettamente legato al primo, è la fiducia riposta dal cliente nella competenza del commerciante.
Nei negozi di prossimità troveremo prodotti scelti e selezionati con cura dal commerciante, che saprà guidarci verso l’acquisto spiegandoci perché ha scelto di vendere un prodotto anziché un altro. Ciò non significa che questi negozi non debbano aprirsi alla tecnologia, anzi.
L’utilizzo della tecnologia non riguarda solamente ciò che afferisce al mondo della comunicazione – quindi social network o multicanalità – ma anche l’incontro tra il mondo storicamente fisico e le sue prospettive digitali. Parliamo per esempio delle vetrine, da sempre destinate all’esposizione dei prodotti ma che oggi, grazie a schermi digitali e un palinsesto video quasi televisivo, possono raccontare “la cura e l’amore” riposte nella creazione dei prodotti in vendita.
Negozi che creano valore per la città
Se il digitale aiuta il negozio, a sua volta il negozio crea valore per la città. Il negoziante che la mattina apre il negozio, solitamente “pulisce il marciapiede, accende le luci quando è sera” e così facendo contribuisce a rendere la città “più pulita, bella, vivibile” e anche sicura.
Resilienza, resilienza, resilienza
A fare da comune denominatore a queste esperienze c’è una sola parola: resilienza.
Ecommerce di prossimità: come cambierà il nostro modo di fare acquisti?
La pandemia ha cambiato radicalmente le nostre abitudini di vita: non solo il nostro modo di lavorare e interagire con gli altri, ma anche il modo di fare acquisti.
Le potenzialità dell’ecommerce di prossimità: un canale di vendita digitale che integra il negozio retail e può aiutarvi a continuare a vendere in sicurezza.
Le misure di distanziamento sociale e la chiusura forzata delle attività commerciali fisiche hanno accelerato la digitalizzazione e la transizione verso i canali di vendita online: secondo un’indagine di Netcomm, il principale consorzio italiano di ecommerce, dall’inizio della pandemia il 75% delle persone che ha comprato online non lo aveva mai fatto prima, mentre il 77% delle aziende intervistate che vendono online ha dichiarato di aver acquisito nuovi clienti già nelle prime due settimane di emergenza, rendendo lo shopping online un’abitudine consolidata con una crescita mai vista prima.
Mentre per i generi alimentari, i prodotti per la cura della persona e della casa il giro d’affari è aumentato, per altri settori strategici per l’economia italiana come l’abbigliamento e i beni di lusso si è registrato un calo del fatturato fino all’84%.
Per tutti i piccoli imprenditori e commercianti come voi, questa sfida in costante evoluzione può rappresentare un’opportunità per trasformare la vostra attività e ripensare il modo di vendere e raggiungere clienti tramite i canali digitali. Ora più che mai, è importante farsi trovare preparati.
L’ecommerce di quartiere: utopia o realtà?
Sembrava che i grandi siti di ecommerce fossero destinati ad aumentare la propria quota di mercato in maniera incontrollata, lasciando poco spazio ai negozi ecommerce indipendenti o addirittura tagliandoli fuori. Ora stiamo assistendo ad un’inversione del trend: la pandemia ha accelerato la digitalizzazione di piccole aziende e negozi che non avevano mai venduto online dando vita al concetto di ecommerce di prossimità, o proximity commerce: un canale di vendita digitale che non sostituisce, ma integra il negozio retail.
Un negozio online con opzioni per la consegna locale o il ritiro in negozio (Click&Collect): in questo modo, potrete continuare a rispondere alle esigenze dei clienti in completa sicurezza.
Perché l’ecommerce di prossimità funziona
Un cliente desidera acquistare un prodotto ma non vuole rivolgersi a un grande ecommerce multiprodotto per diversi motivi, ad esempio tempi di consegna più lunghi, difficoltà di comunicazione con il venditore o disponibilità della merce.
Decide così di rivolgersi a un’attività indipendente come la vostra, e anche se non entra fisicamente in negozio, può acquistare i prodotti comodamente online e farseli consegnare a casa o ritirarli rispettando le precauzioni necessarie.
Ecco come incentivare il cliente all’acquisto:
- Offrite la consegna in giornata – Salvo in poche città, i grandi siti di ecommerce non hanno le risorse necessarie per consegnare la merce in giornata ai loro clienti. Al contrario, voi potete farlo: per incentivare le vendite, potreste comunicare sul vostro sito che ogni ordine effettuato entro le 14 verrà consegnato nella giornata stessa. In questo modo, i clienti già esistenti o quelli che hanno bisogno di un prodotto in breve tempo avranno un motivo in più per comprare da voi.
- Concentratevi sulla vostra zona – Anche se l’ecommerce per definizione non conosce confini geografici, nessuno vi costringe a spedire in tutto il mondo i vostri prodotti. In particolar modo, se vendete generi alimentari o di uso quotidiano, considerate l’idea di creare un ecommerce parallelo al vostro negozio fisico per continuare a servire la comunità locale. Un altro vantaggio? Probabilmente non dovrete nemmeno rivolgervi a un corriere per consegnare i prodotti: potrete portarli direttamente ai clienti o farli venire a ritirare in negozio.
- Replicate l’esperienza in-store con offerte speciali per i clienti più fedeli – Come sappiamo, incentivare un cliente già esistente a comprare nuovamente da voi è più facile ed economico rispetto ad acquisire nuovi clienti. Cercate di replicare l’esperienza che offrite in negozio con programmi fedeltà, sconti speciali per acquisti multipli o incentivi per acquisti ricorrenti (ad esempio, sconti direttamente proporzionali al numero di ordini effettuati ogni mese).
Questo è il momento giusto per superare il concetto di marketing omnichannel e passare a un’esperienza di commercio unificato, o unified commerce. Di cosa si tratta? In poche parole, di abbattere le barriere tra canali di vendita online e offline per creare un’unica piattaforma comune concentrata sui clienti, che si aspettano di vedere i prodotti in un negozio fisico o online e di poterli acquistare successivamente tramite canali diversi. Per gli imprenditori come voi, questa tendenza rappresenta un’opportunità per mettere in mostra i vostri prodotti migliori e lasciare che siano i clienti a decidere dove, quando e come acquistarli.
Un esempio di come implementare una strategia di unified commerce per il vostro store:
- Create un’esperienza di acquisto online immersiva – Shopify, ad esempio, ha introdotto la possibilità di utilizzare modelli e video 3D nelle pagine di prodotto. In questo modo, i clienti possono “toccare” virtualmente i prodotti e interagire con essi anche restando a casa.
- Offrite opzioni di consegna più efficaci – Oltre alle consegne a casa, implementate un’esperienza di ritiro in negozio dove il cliente è al centro di tutto. Ad esempio, potreste indicare un orario di ritiro consigliato per rendere l’operazione semplice e sicura, e allo stesso tempo ringraziare il cliente e riservargli una sorpresa speciale per la sua visita, come uno sconto su un acquisto futuro o un piccolo regalo complementare.
- Restate in contatto con i vostri clienti – Dopo l’acquisto, rimanete in contatto con i clienti per ottenere feedback e incentivare gli acquisti ricorrenti. Un ottimo modo per riuscirci è sfuttare l’email marketing: Shopify ha introdotto Shopify Email, uno strumento rapido ed efficiente per creare campagne di email marketing integrate con il vostro negozio. È il momento giusto per provarlo.
Il cliente al centro di tutto
Perché la maggior parte delle persone continua ad acquistare dai piccoli negozi di quartiere, spesso più costosi e con una disponibilità di merce più limitata? Semplice: il contatto umano e l’esperienza personalizzata.
Se c’è una cosa che Amazon o gli altri grandi player non potranno mai sostituire è proprio il rapporto diretto tra cliente e negoziante. E anche se in questo momento non è ancora possibile interagire con i clienti come facevamo prima, ciò non significa che non possiate prendervi cura di loro anche a distanza.
Ad esempio, considerate la possibilità di implementare un sistema di chat live sul vostro negozio per assistere i clienti in tempo reale, o fate in modo che i clienti si rivolgano direttamente a voi per consigli di acquisto con un’esperienza di shopping interattiva. Tenete in considerazione che alcuni di loro potrebbero comunque decidere di rivolgersi altrove, ma ricordate che l’approccio umano può fare la differenza quando si tratta di scegliere dove acquistare, soprattutto in un momento come questo.
Confcommercio Ascom Imola, tramite collaboratori esperti nel settore, è al Tuo fianco in questo processo di integrazione tra negozio fisico e digitale, social marketing…
Contattaci al numero 0542 619636 – Area CED