Fatturazione elettronica, presentata un’interrogazione parlamentare sui rischi della privacy.
Come noto, l’obbligo di emissione di fattura elettronica, anche in favore di soggetti privati, entrerà in vigore a partire dal 1 gennaio 2019.
In vista di tale occasione l’Agenzia delle Entrate aveva pubblicato una guida per dirimere i principali aspetti di natura operativa.
Sebbene si tratti di un processo chiaro, definito in gran parte dei dettagli operativi, in questi ultimi giorni un particolare aspetto sta destando preoccupazione negli operatori del settore.
Un gruppo di deputati ha recentemente depositato un’interrogazione a risposta immediata presso la commissione Finanze della Camera. La richiesta è indirizzata al ministero dell’Economia e delle Finanze e si concentra sui potenziali rischi legati alla tutela della privacy nell’ambito dell’introduzione della fatturazione elettronica.
I parlamentari ricordano dapprima che dal 1 gennaio 2019 entrerà in vigore l’obbligo del nuovo sistema di fatturazione per tutti i titolari di partita Iva e che la fattura elettronica dovrà essere strutturata in formato XML e verrà trasmessa e ricevuta solo in formato elettronico mediante il «SdI» (Sistema di Interscambio), che fa capo all’Agenzia delle Entrate.
«Il 19 ottobre scorso – spiega l’interrogazione – l’Associazione Nazionale Commercialisti ha diramato un comunicato stampa annunciando di aver scritto all’Assosoftware, all’Autorità Garante per la concorrenza e il mercato e all’Autorità Garante per la protezione dei dati personali, al fine di segnalare talune criticità in materia di fatturazione elettronica, con riferimento, tra l’altro, al rischio di violazione della privacy».
Infatti, “i dati contenuti nelle fatture trasmesse all’Agenzia delle entrate, che riportano anche informazioni di carattere personale o relative a transazioni commerciali, potrebbero essere oggetto di interesse da parte di terzi, volti a conoscere le scelte degli operatori economici e a profilarne le caratteristiche”.
Ciò anche in considerazione del possibile coinvolgimento, nella predisposizione del software di compilazione delle fatture medesime, di alcuni soggetti fornitori di sistemi contabili e gestionali in uso presso le associazioni di categoria e gli studi professionali.
Per questo motivo i suddetti deputati hanno chiesto al ministero di indicare «quali iniziative di competenza, di carattere tecnico o normativo, intenda assumere il governo al fine di evitare che i dati e le informazioni sensibili contenuti nelle fatture elettroniche trasmesse all’Agenzia delle entrate possano essere oggetto di cessione integrale o parziale a soggetti terzi».
Per approfondimenti, riportiamo di seguito il link all’interrogazione:
http://aic.camera.it/aic/