Il nostro paese rientra tra i 15 Paesi in cui sono state commercializzate le uova contaminate da Fipronil, un antiparassitario addizionato a un detergente usato nelle pulizie degli allevamenti di pollame in alcuni Paesi europei (che non risulta utilizzato qui in Italia).
Ma cos’è il Fipronil? Perché fa tanto preoccupare? E fin dove devono spingersi i nostri timori?
Dall’11 agosto è stato avviato sul territorio nazionale a titolo precauzionale un piano straordinario di verifiche con campionamento di carni di pollame, uova e prodotti derivati, nonché di prodotti alimentari contenenti uova o derivati, per la ricerca del Fipronil.
I rischi da ingestione di Fipronil sono direttamente proporzionati alla quantità di sostanza ingerita. Sinora, la maggiore dose di Fipronil che è stata riscontrata nelle uova contaminate è di 1,2 mg per chilo, mentre la dose giornaliera accettabile è di 0,01 mg per ogni chilo corporeo. Per cui una persona che pesa 70 chili potrebbe ingerire massimo 0,7 mg di Fipronil in 24 ore per non avere problemi di salute.
Cos’è il Fipronil
Si tratta di un insetticida usato in veterinaria contro i parassiti degli animali domestici e il cui impiego è vietato negli allevamenti di animali della catena alimentare in tutta l’Unione europea.
Fipronil è il nome commerciale del fluocianobenpirazolo, una sostanza chimica termostabile (non viene cioè alterata dalla temperatura di cottura) usata in genere per abbattere pulci, pidocchi, zecche e acari degli animali domestici come principio attivo in prodotti commerciali a una concentrazione di circa 9.8%: La sua caratteristica consiste nel fatto di essere un insetticida ad ampio spettro e a lenta efficacia (l’insetto avvelenato non muore all’istante).
Gli effetti del Fipronil
È un insetticida blando e secondo l’Organizzazione mondiale della sanità “moderatamente tossico” e, se assunto in piccole quantità, i suoi effetti possono essere dolori addominali, nausea e vomito.
In quantità maggiori, può provocare danni ai reni, al fegato e alla tiroide. Si tratta comunque di sintomi che nelle forme meno gravi sono reversibili una volta terminata l’esposizione alla sostanza.
La reale intossicazione avverrebbe solo con l’assunzione di quantità elevate. In questo caso, il medico consiglierà di usare una lavanda gastrica, un purgante salino o carbone attivo.
l Ministero della salute ha fornito i dati aggiornati sui controlli effettuati in merito alla presenza di fipronil in uova, ovoprodotti e alimenti che li contengono.
I numeri forniti sono comprensivi di quelli comunicati in precedenza nonché di quelli forniti dal Comando Carabinieri della Salute.
Risultano effettuati:
- 196 campionamenti dalle Regioni, nell’ambito del Piano di ricerca su pollame, uova, derivati disposto dal Ministero il giorno 11 agosto
- 107 campioni dai NAS così ripartiti: 42 campionamenti conoscitivi di prodotti trasformati contenenti uova o derivati, prelevati nei negozi e supermercati su disposizione del Ministero del 14 agosto, e 65 ulteriori campionamenti effettuati su iniziativa dell’Arma
- 60 campionamenti dagli Uffici periferici del Ministero della salute per gli adempimenti comunitari (UVAC), per merci provenienti dai Paesi interessati dall’allerta
Non risultano pervenuti allerta comunitari, oltre i 6 già segnalati in precedenza e gestiti. Si precisa che in tale ambito rientra il sequestro di omelette surgelate reso noto dalla Regione Lombardia lo scorso 21 agosto, a seguito di una comunicazione di questo Ministero.
Per quanto riguarda l’attività analitica, ad oggi gli Istituti zooprofilattici hanno completato le analisi su 124 dei campioni pervenuti.
Sono state rilevate 8 positività (5 in uova presso dei centri di imballaggio, 2 relative ad ovoprodotti e 1 relativa a prodotti di trasformazione) con conseguente segnalazione alle Regioni e Asl competenti territorialmente per ulteriori accertamenti sulla provenienza nazionale o estera delle uova o dei prodotti contaminati, sulle fonti di contaminazione e per l’adozione, in esito ad essi, di eventuali provvedimenti restrittivi.
Relativamente ad alcuni campioni di uova riscontrati non conformi, è stato chiesto dalla Direzione competente della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari un intervento dei NAS presso gli allevamenti di provenienza delle uova contaminate, attraverso ispezioni delle strutture, verifica della presenza di sostanze o farmaci vietati, con particolare riguardo al fipronil, e prelievo di campioni su prodotti di origine animale, animali vivi e uova