Gli oli e grassi esausti di origine alimentare sono un rifiuto critico. In Italia, ne vengono prodotte circa 300.000 tonnellate l’anno, con il 38% (114.000 tonnellate) proveniente dal settore professionale (ristorazione, industria, ecc.).
Questi Oli quando prodotti da attività economiche, diventano rifiuti speciali soggetti al D.Lgs. 152/2006.
L’Articolo 233 impone a tutti gli operatori della filiera alimentare (ristoranti, bar, ecc.) di stoccare correttamente gli oli esausti in appositi contenitori e di conferirli ai consorzi autorizzati.
Il Consorzio nazionale di raccolta e trattamento degli oli e dei grassi esausti (CONOE) svolge un ruolo centrale nel coordinare il recupero e garantire il corretto smaltimento.
Le imprese associate a Confcommercio godono di un importante vantaggio perché il Consorzio prevede che le imprese possano assolvere all’obbligo di iscrizione compilando il relativo modulo di adesione.
Sanzioni: La mancata corretta gestione (Art. 256, comma 7) è punita con sanzioni amministrative da 260 a 1.550 euro. La mancata adesione al Consorzio prevede sanzioni ben più elevate, da 8.000 a 45.000 euro.
Se raccolto correttamente, l’olio esausto è una risorsa preziosa con molteplici impieghi: biolubrificanti, cosmetici, saponi e, soprattutto, biodiesel (circa il 90% degli oli raccolti dal CONOE).
In sintesi, la corretta gestione degli oli esausti è un adempimento normativo obbligatorio che, se rispettato, si traduce in un beneficio significativo per l’ambiente e promuove un modello di sostenibilità economica e circolare.


