Partiti i saldi invernali: 6 italiani su 10 sono pronti agli acquisti e pensano di spendere di più dell’anno scorso
Sabato 4 gennaio sono partiti i saldi invernali, sei italiani su dieci sono pronti per la caccia allo sconto.
Tendenze e Previsioni per i Saldi del 2025
La propensione alla spesa per i saldi del 2025 mostra segni positivi, con una percentuale di consumatori che prevede di spendere di più rispetto al 2024, aumentando dal 20,2% al 22,1%. Quest’anno, circa il 68% dei consumatori pianifica di fare acquisti sia nei negozi fisici sia online, preferendo categorie come abbigliamento (93,9%), calzature (76,0%) e biancheria intima (40,7%).
Tuttavia, l’utilizzo dei social network per cercare offerte in saldo è in calo, passando dal 37% nel 2024 al 31,4% quest’anno. Inoltre, il 55% dei consumatori afferma di aver modificato le proprie abitudini di acquisto a causa del cambiamento climatico, un trend confermato dal 77,6% delle imprese che segnalano un ritardo nell’inizio della domanda di abbigliamento invernale.
Nonostante l’assenza di previsioni di un aumento significativo del numero di clienti durante i saldi di gennaio 2025 rispetto all’anno precedente, il 64% dei negozi offrirà sconti fino al 30%. È evidente che i saldi continuano a rappresentare un’importante opportunità per le imprese di attirare nuovi clienti, con quasi il 58% che si aspetta visite da nuovi acquirenti.
Interessante notare che il 78,2% delle imprese prevede che i saldi invernali incideranno fino al 20% sulle vendite annuali complessive. Tuttavia, il settore della moda al dettaglio ha visto una contrazione dei ricavi nel 2024 rispetto al 2023, con il 43,4% delle imprese che riporta una diminuzione.
Concludendo, oltre l’80% degli imprenditori sostiene l’introduzione di una data unica per l’inizio dei saldi in tutta Italia, suggerendo una strategia più coordinata e potenzialmente più efficace per stimolare l’economia e il consumo.
I consumatori alla ricerca dell’affare – commenta Andrea Martelli Direttore Generale di Confcommercio Ascom Imola – potranno godersi la città e fare shopping sotto casa nei negozi di prossimità, dove riceveranno consigli personalizzati accompagnati da un sorriso.
Comprare sotto casa è un gesto semplicissimo ma di grande valore, che contribuisce a sostenere il commercio locale e a rafforzare lo spirito di comunità.
I negozi forniti di merce di qualità a prezzi molto convenienti fervono di vita e socialità e garantiscono da sempre un servizio basato sulla fiducia e sulla relazione con il cliente, contribuendo al sostegno dei nostri centri urbani ed alimentando l’economia delle nostre città.”
Anche quest’anno torna l’iniziativa di Confcommercio Ascom Imola “Saldi tranquilli”, strumento d’informazione e controllo che informa la clientela sulle norme che regolano il corretto svolgimento dei saldi.
Tutti gli operatori commerciali del territorio potranno rivolgersi ad uno specifico sportello di Confcommercio Ascom Imola per avere delucidazioni sulla normativa in questione. Lo sportello risponde al numero 0542 619611 e/o, via e-mail all’indirizzo: saldi@ascomimola.it
Confcommercio Ascom Imola ricorda le REGOLE DI BASE PER SALDI CHIARI E TRASPARENTI:
CAMBI la possibilità di cambiare il capo acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, tuttavia, se il prodotto è danneggiato o non conforme scatta l’obbligo per il negoziante di: riparazione o sostituzione, entro un congruo periodo di tempo e, nel caso ciò risulti impossibile o se i costi che il venditore dovrebbe sostenere siano sproporzionati la riduzione del prezzo pagato o la restituzione del prezzo pagato.
PROVA DEI CAPI non c’è obbligo ed è rimessa alla discrezionalità del negoziante.
PAGAMENTI le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante, per chi non accetta pagamenti con bancomat e carta di credito scatteranno le sanzioni.
PRODOTTI IN VENDITA i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.
INDICAZIONE DEL PREZZO Obbligo del negoziante di indicare: il prezzo normale di vendita, lo sconto, il prezzo finale. Ricordiamo che è in vigore la Direttiva Omnibus introdotta con l’obiettivo di proteggere il consumatore dal rischio di pratiche commerciali scorrette e comunicazioni commerciali non veritiere ed applicare regole più chiare al commercio soprattutto online.
Il così detto “Decreto Omnibus” in sintesi, prevede:
- l’obbligo di indicazione del “prezzo precedente”, cioè il prezzo più basso applicato alla generalità dei consumatori nei 30 giorni precedenti lo sconto. Nel caso di progressività degli sconti e cioè quando gli sconti divengono (senza interruzioni) via via più alti, come accade durante i saldi, il prezzo precedente, che va sempre evidenziato, è quello riferito ai 30 giorni antecedenti l’avvio dei saldi;
- l’adeguamento alla normativa tanto per negozi fisici, outlet, che store online;
- l’aumento delle sanzioni minime e massime in caso di pratiche commerciali scorrette.
RIPARAZIONI in caso di modifiche e/o adattamenti sartoriali alle esigenze della clientela (es. orli, maniche, asole) il costo è a carico del cliente, salvo diversa pattuizione. va data preventiva informazione al cliente.