Sicurezza Alimentare: approccio semplificato per facilitare le donazioni di prodotti alimentari

Sicurezza Alimentare: approccio semplificato per facilitare le donazioni di prodotti alimentari

L’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha sviluppato un nuovo approccio – dal titolo “Hazard analysis approaches for certain small retail establishments and food donations: second scientific opinion” – di gestione della sicurezza alimentare che rende più semplice donare prodotti alimentari per i: centri di distribuzione alimentare, supermercati, bar, ristoranti e altri piccoli rivenditori.
Già lo scorso anno, la stessa EFSA aveva proposto delle Linee guida (in lingua inglese) per altri 5 tipi di piccole imprese alimentari: macellerie, panetterie, pescherie, negozi di alimentari e gelaterie.
Inoltre la Commissione UE, sempre in riferimento alla lotta contro lo spreco alimentare, prevista dalla Strategia sull’Economia Circolare, con una specifica comunicazione aveva introdotto qualche mese fa delle misure per facilitare la ridistribuzione di alimenti sicuri e commestibili a chi ne ha bisogno e, quando sicuro, il riutilizzo degli ex-prodotti alimentari nella produzione di mangimi, evitando che siano compostati, trasformati in biogas, smaltiti in discarica o inceneriti.


Per spreco alimentare 
si intende generalmente quella parte di cibo che non viene venduta o non consumata e che, quindi, finisce nella spazzatura. Tuttavia non esiste una definizione univoca di spreco alimentare perché, durante tutta la catena agroalimentare, si presentano casi di spreco di prodotti destinati all’alimentazione riconducibili ad altre motivazioni.
Se i consumatori hanno uno specifico ruolo nello spreco di cibo, non da meno è quello della catena della grande e piccola distribuzione. Solo una piccola parte delle eccedenze alimentari nell’UE viene ridistribuita. Nel 2017 la rete della Federazione europea delle Banche alimentari ha fornito a 44.700 organizzazioni benefiche di prima linea 4,1 milioni di pasti al giorno a beneficio di 8,1 milioni di persone.


Il nuovo sistema semplificato implicherà che i rivenditori non saranno tenuti ad avere una conoscenza dettagliata dei pericoli specifici. 

Il suddetto sistema comprende misure per verificare che il cibo donato sia sicuro, come ad esempio il controllo della durata di conservazione, il mantenimento della catena del freddo e la garanzia della comunicazione tra donatore e ricevente.

Così i dettaglianti dovranno solo essere consapevoli della eventuale presenza di pericoli fisici, chimici, biologici oppure di allergeni, e che la mancata esecuzione di attività di controllo essenziali – come la separazione dei prodotti crudi da quelli cotti – potrebbe rappresentare un rischio per i consumatori.


Il citato approccio utilizza chiari diagrammi di flusso per riassumere le fasi di produzione e semplici tabelle per accompagnare i rivenditori attraverso il processo di gestione della sicurezza alimentare
dall’individuazione dei pericoli alle misure di controllo, in linea con le normative vigenti.
I diagrammi e le tabelle sono generici e possono essere adattati dagli operatori del settore alimentare alle proprie attività commerciali.

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