Amaro è il sapore a cui non si pensa quando sono in ballo il gusto, il piacere, la gastronomia. Eppure, se andiamo a elencare i prodotti che in un modo o nell’altro lo richiamano, ci accorgiamo che la sua presenza è molto più cospicua di quanto non possa sembrare. Soprattutto fra le risorse vegetali, l’amaro impera: radicchi, cicoria, rucola, carciofi, cardi, fave, asparagi… Ma non dimenticheremo il caffè, l’olio, gli agrumi (il pompelmo!) e cento altre cose di cui ogni giorno facciamo esperienza. L’amaro sembra godere di una forte attenzione soprattutto nella tradizione italiana. “È in Italia che si inventa un dolce chiamato amaretto, una bibita come il chinotto che è la versione nostrana della più dolce coca-cola; è in Italia che si sviluppa una cultura straordinaria dell’amaro (il liquore) diffusa dalle Alpi alla Sicilia. Per non parlare dei vari Campari e Bitter, o di vini che ci è piaciuto chiamare Amarone o Dolceamaro” aggiunge il prof. Montanari.
Per ampliare l’offerta e la partecipazione di un maggior numero di attività economiche il Comune di Imola ha aperto quest’anno le porte del Baccanale anche a bar, caffetterie, enoteche e pizzerie.
Tutti i dettagli e i menu proposti sono disponibili al link https://www.baccanaleimola.it/