Un importante momento di confronto, analisi e valutazioni incentrate sul “Futuro delle imprese tra sfide climatiche, energetiche e sociali“. E’ quanto emerge dalla Conferenza di Sistema di Confcommercio conclusasi la scorsa settimana.
I lavori hanno riguardato principalmente la crisi energetica e il preoccupante impatto che essa sta avendo sulle piccole e medie imprese e quindi sulle future sfide in materia di sicurezza energetica.
Presente alla Conferenza di Sistema anche Andrea Martelli, Direttore di Confcommercio Ascom Imola: “Un allarme che Confcommercio ha lanciato già nella scorsa primavera: quello che non ha fatto la pandemia rischia di farlo la crisi energetica. La realtà è che il caro bollette nel corso del 2023, metterà a rischio di chiusura oltre 120 mila PMI, il che significa la potenziale perdita di oltre 360 mila posti di lavoro. Questo anche perché secondo gli ultimi dati elaborati dall’Osservatorio Confcommercio-Numisma, i prezzi dell’energia in Italia incidono in modo diverso rispetto ad altri paesi d’Europa.”
“Un dato su tutti – continua Andrea Martelli – nel 2022, alberghi, bar, ristoranti e negozi, pagheranno una bolletta per l’elettricità più alta del 40 – 60% rispetto alla Germania e addirittura triplicata rispetto alla Francia. Un costo che inevitabilmente avrà anche una incidenza negativa sul Pil che nel terzo trimestre segna già un – 0,8% , con una ulteriore caduta nel 4 trimestre e questo è un segnale inflattivo che inciderà anche sui consumi familiari”.
“In conclusione – termina – chiediamo alla politica di mettere in campo subito interventi strutturali per fronteggiane la crisi energetica e il pericolo di recessione, dall’energy fund, alla fissazione di un tetto al prezzo del gas e dell’energia elettrica. Chiediamo di aumentare gli strumenti per la garanzia sul credito, di aumentare i ristori in funzione dei consumi e, non ultimo, di fronteggiare il caro carburanti per il settore trasporti. Chiediamo cioè, una “politica del fare” ma di “fare bene e subito”, al di là di tanti, troppi, proclami e dibattiti, guardando alla reali esigenze delle imprese che in taluni casi e per assurdo, sono costrette ad una riduzione delle produzioni per fare fronte a costi insostenibili, se non addirittura a chiudere“.
Al congresso si è parlato anche della tematica del PNRR e delle ricadute sul territorio. Si è ribadita inoltre l’indispensabile necessità di fare sistema tra territori , categorie ed Istituzioni nell’interesse comune di crescita e riqualificazione.