Nuovo Bonus Mamma: come cambia l’agevolazione per le lavoratrici

Nuovo Bonus Mamma: come cambia l’agevolazione per le lavoratrici

Esonero contributivo per le madri lavoratrici dipendenti e autonome: cos’è, come funziona e quali novità sono previste quest’anno

La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto alcune novità nel meccanismo di decontribuzione previsto per le mamme lavoratrici, il cosiddetto “Bonus mamma”: la misura, che fa parte di un più ampio programma di incentivi rivolti alle famiglie, riguarderà le lavoratrici dipendenti e autonome con due o più figli, a patto che il loro reddito non superi i 40mila euro l’anno.

In questo approfondimento troverai tutte le informazioni disponibili fino adesso su come richiedere il bonus, sull’importo dell’agevolazione e sui cambiamenti previsti a partire da quest’anno. Il decreto attuativo che definirà modalità e importi per rendere operativa la misura sarà pubblicato nell’arco delle prossime settimane.

 Chi può richiedere il Bonus Mamma: i requisiti

Fino all’anno scorso, l’agevolazione si applicava soltanto alle lavoratrici dipendenti madri di tre o più figli: era un esonero contributivo del 100% valido per due anni, il 2025 e il 2026. Nel 2024 inoltre la misura era stata estesa in via sperimentale anche alle lavoratrici dipendenti a tempo determinato madri di due figli, fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo.
Il nuovo Bonus Mamma, che a differenza della vecchia decontribuzione è stato reso strutturale e quindi non avrà scadenza, potrà essere richiesto anche dalle autonome, escluse le lavoratrici domestiche quelle che applicano il regime forfettario. Cambia anche il numero di figli necessario per accedere al bonus, che diminuisce definitivamente da tre a due.
I nuovi requisiti aggiornati saranno quindi:

  1. reddito imponibile inferiore ai 40.000 euro annui;
  2. due o più figli;
  3. lavoro dipendente o autonomo, a eccezione delle partite IVA in regime forfettario e delle lavoratrici domestiche;
  4. non essere beneficiarie del vecchio esonero contributivo, che si applica al 2025 e al 2026.

 Quindi cosa cambia adesso?

Prima, l’agevolazione era riservata alle lavoratrici dipendenti con almeno tre figli e consisteva in una decontribuzione totale per due anni. Con il nuovo bonus, i requisiti sono più inclusivi e il beneficio sarà applicabile in modo continuativo.  Da quest’anno, inoltre, l’esonero contributivo sarà compatibile con il taglio del cuneo fiscale, anch’esso reso strutturale.

Importi e scadenze

L’esonero contributivo spetta fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo o, dal 2027, per le madri di tre o più figli, fino al mese del compimento del diciottesimo anno di età del minore. La misura precisa dell’esonero sarà specificata a breve nel decreto attuativo, ma sarà probabilmente una decontribuzione parziale e non più totale, com’era stata fino allo scorso anno.

 Cosa succede a chi è già beneficiaria?

Per le lavoratrici che hanno usufruito dell’agevolazione introdotta dalla Manovra 2024 – quindi con i vecchi requisiti – non cambia nulla: continueranno a ricevere per il 2025 e per il 2026 un esonero contributivo pari al 100% della retribuzione (9,19%), fino a un massimo di 3.000 euro lordi annui. Le beneficiarie della decontribuzione totale, però, non potranno fare richiesta per il nuovo Bonus Mamme nel 2025, dato che la loro attuale agevolazione si applica fino al 2026 incluso.

Categorie: Lavoro