Il bonus colonnine elettriche è una misura in campo dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con il Dpcm del 4 agosto 2022. In realtà l’agevolazione è formata da due contributi distinti uno per le utenze domestiche e uno per imprese e professionisti. Vediamo nel dettaglio come richiederli, fino a quando e cosa prevedono gli incentivi per i veicoli elettrici.
Bonus colonnine domestiche
Si tratta di un’agevolazione pari all’80% della spesa per l’acquisto e la messa in opera di colonnine di ricarica per i veicoli alimentati ad energia elettrica. Il fondo ha una capienza di 40 milioni di euro per il 2022 e di altri 40 milioni per il 2023. Le domande per le installazioni effettuate dal 4 ottobre al 31 dicembre 2022, potranno essere presentate dal 19 ottobre fino al 2 novembre 2023. Per le installazioni effettuate nel 2023 è possibile presentare domanda dal 9 al 23 novembre 2023. Il contributo sarà erogato sotto forma di rimborso spese già sostenute e documentate dal Ministero delle Imrpese e del Made in Italy secondo le modalità previste dal decreto del direttore generale del 14 marzo 2023.
Possono richiedere l’incentivo le seguenti categorie:
- privati, per installare le ricariche nella propria abitazione;
- condomìni, per gli spazi condivisi come specificato dagli articoli 1117 e 1117-bis del Codice Civile.
Rispetto al 2022, nel contributo di quest’anno troviamo alcune modifiche al decreto:
- dal 50% il costo sostenuto passa all’80% della spesa totale;
- non si tratterà più di una detrazione fiscale, ma di un contributo immediato;
- inizialmente rivolto solo alle imprese, è stato previsto un bonus dedicato a privati e condomìni.
I termini di chiusura e apertura delle istanze per i contributi relativi all’anno 2023 saranno comunicati più avanti sempre dal Mimit.
Bonus colonnine per imprese e professionisti
Anche in questo caso l’incentivo sostiene l’acquisto e la posa in opera di infrastrutture per la ricarica di veicoli con la spina, ma può essere richiesto solo da imprese e professionisti. Il contributo è erogato dal Mase e ha uno stanziamento di 87,5 milioni di euro così ripartite:
- 70 milioni per l’acquisto e l’installazione di infrastrutture di ricarica con un valore complessivo inferiore a 375mila euro da parte di imprese;
- 8,75 milioni per l’acquisto e l’installazione di infrastrutture di ricarica di valore complessivo pari o superiore a 375mila euro sempre da parte di imprese;
- 8,75 milioni per l’acquisto e l’installazione di infrastrutture di ricarica da parte di professionisti.
Sarà possibile compilare le domande sul sito di Invitalia a partire dalle ore 10 del 26 ottobre 2023. Le istanze si potranno inviare dal 10 fino al 30 novembre 2023, tutti i giorni lavorativi (dal lunedì al venerdì) dalle ore 10 alle 17, ma solo per:
- l’acquisto e l’installazione di infrastrutture di ricarica con un valore complessivo inferiore a 375mila euro da parte di imprese;
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l’acquisto e l’installazione di infrastrutture di ricarica da parte di professionisti con volume d’affari non inferiore al valore dell’infrastruttura. Per chi applica il regime forfettario, il valore dell’impianto non può essere superiore a 20.000,00 euro (il volume d’affari si può dedurre dal rigo VE50 dall’ultima dichiarazione IVA trasmessa all’Agenzia delle Entrate).
Per i contributi dedicati alle installazioni di ricarica di valore complessivo pari o superiore a 375mila euro le domande dovranno essere inviate tramite posta elettronica certificata (PEC) attiva sul Registro delle imprese al seguente indirizzo CRE1@postacert.invitalia.it dalle ore 10 del 26 ottobre 2023 e fino alle 17 del 30 novembre 2023.
Per accedere alla piattaforma delle domande online servirà o il sistema pubblico di identità digitale (SPID), o la carta d’identità elettronica (CIE) o la carta nazionale dei servizi (CNS) e di una PEC attiva.
Possono beneficiare delle agevolazioni solamente:
- imprese, di qualunque dimensione operanti in tutti i settori con i seguenti requisiti:
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sede sul territorio italiano;
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attive e iscritte al Registro delle imprese;
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non in situazione di difficoltà;
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iscritte presso INPS o INAIL con una posizione contributiva regolare, così come risultante dal documento unico di regolarità contributiva (DURC);
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in regola con gli adempimenti fiscali;
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non sottoposte a procedura concorsuale e/o in stato di fallimento, di liquidazione anche volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente come da normativa vigente;
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non hanno beneficiato di aiuti “de minimis” che, insieme all’importo delle agevolazioni concesse a valere sulla presente misura, determinano il superamento dei massimali previsti;
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non hanno ricevuto né richiesto, per le spese oggetto del contributo, alcun altro contributo pubblico;
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non sono destinatarie di sanzioni interdittive;
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non hanno ricevuto e successivamente non rimborsato o depositato in un conto bloccato aiuti sui quali pende un ordine di recupero, a seguito di una precedente decisione della Commissione europea che dichiara l’aiuto illegale e incompatibile con il mercato comune;
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in regola con la restituzione di somme dovute in relazione a provvedimenti di revoca di agevolazioni.
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professionisti, con i seguenti requisiti:
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volume d’affari non inferiore al valore della infrastruttura di ricarica per la quale è richiesto il contributo. Per i professionisti che applicano il regime forfettario, il valore dell’infrastruttura non può essere superiore a 20mila euro;
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non hanno ricevuto né successivamente hanno rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti dichiarati illegali o incompatibili dalla Commissione europea;
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sono in regola con la restituzione di somme dovute in relazione a provvedimenti di revoca di agevolazioni;
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sono in regola con il versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali;
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sono in regola con gli adempimenti fiscali;
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non hanno ricevuto né richiesto, per le spese oggetto del contributo previsto dal presente decreto, alcun altro contributo pubblico.
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Gli incentivi dal Pnrr
Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase) ha pubblicato, il 10 maggio scorso, gli avvisi per la presentazione di progetti per realizzare infrastrutture di ricarica elettrica sulle superstrade e nei centri urbani. L’intervento rientra nella misura del Pnrr dedicata allo sviluppo delle infrastrutture per la mobilità elettrica.
Gli avvisi sono rivolti alle imprese di qualsiasi dimensione e settore o ai raggruppamenti temporanei. Per la realizzazione delle stazioni di ricarica nelle superstrade sono stati previsti investimenti per circa 150 milioni di euro, mentre per quelle destinate nelle zone urbane è pari a 127 milioni di euro. I progetti devono essere presentati accedendo all’apposita piattaforma predisposta dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE), entro il prossimo 9 giugno. Nella sezione “Documenti” del GSE è possibile reperire i format da compilare e allegare alla richiesta.
Il Ministero ha previsto di realizzare circa 2mila e 500 stazioni di ricarica rapida super veloci per veicoli elettrici lungo le superstrade e 4mila nelle zone urbane. “Con la pubblicazione degli avvisi e l’impegno da parte degli operatori a presentare le proposte progettuali nei tempi previsti – ha commentato il ministro Gilberto Pichetto Fratin – sarà possibile conseguire la sfidante milestone di avere al 30 giugno la graduatoria dei progetti selezionati. Un traguardo importante rispetto al quale stiamo lavorando senza sosta e serve, ancor più oggi, uno sforzo comune, nella direzione di una nuova mobilità”.
L’obiettivo è quello di installare, entro il 30 giugno 2026, oltre 21mila colonnine. Le risorse complessive stanziate per questo investimento sono pari a 713 milioni di euro. Di seguito i link ai due Avvisi Pubblici: