Comunicato stampa

Comunicato stampa
“Riforme per ridare competitività all’economia, regole che salvaguardino il diritto al lavoro e ristori per tutti i settori colpiti dalla pandemia”
Il PIL dell’Emilia-Romagna subirà un calo superiore al 9%, i dati congiunturali evidenziano la profonda recessione nel settore del commercio. Nei primi nove mesi del 2020 a fronte di una sostanziale tenuta del commercio alimentare e di una crescita delle vendite nei supermercati ed ipermercati, si registra un pesante calo nel non alimentare. Se si considera che le perdite più pesanti si concentrano tendenzialmente nei negozi di piccola dimensione e con pochi dipendenti e si amplificano in alcuni contesti territoriali, per molti esercenti si parla di cali di fatturato superiori al 50%. Una situazione che senza adeguati sostegni porta inevitabilmente alla chiusura.
Gravemente penalizzato anche il settore turistico regionale, che ante pandemia stava vivendo una continua espansione, e per effetto dell’epidemia ha subito una contrazione degli arrivi di oltre il 44%.
Purtroppo anche le stime sulle vendite nel mese di dicembre e sui consumi di Natale non sono positive: l’atmosfera di incertezza ed in particolare le ulteriori restrizioni dell’ultimo Decreto fanno presagire ulteriori cali percentuali a doppia cifra.
Le imprese stanno pagando un prezzo insostenibile all’incertezza e alla mancanza di programmazione del contrasto al Covid.
I dati sottolineano – dichiara Danilo Galassi, Presidente di Confcommercio Ascom Imola – che è assolutamente necessario sostenere le categorie economiche del commercio, del turismo e dei servizi a prescindere dall’ essere state costrette alla chiusura dai provvedimenti restrittivi del Governo o delle Regioni. E’ giusto risarcire le attività che sono state costrette alla chiusura, ma si deve pensare anche agli altri settori che hanno subito perdite pesantissime pur rimanendo aperti, subendo gli effetti delle limitazioni agli spostamenti ed il clima di paura ingenerato dalla pandemia. I ristori e le agevolazioni vadano a chi ha subito documentati cali di fatturato.
Sono necessarie inoltre riforme strutturali che sappiano ridare competitività all’economia, fiducia ai consumatori e occorre trovare nuove regole che salvaguardino il diritto di poter lavorare.
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