La fattura elettronica e l’imposta di bollo

La fattura elettronica e l’imposta di bollo

La regola generale prevede che sulle fatture senza IVA, di importo superiore a euro 77,47 debba essere applicata l’imposta di bollo pari a 2 euro.
Tale imposta, pertanto, si applica sulle fatture relative ad operazioni che non scontano l’IVA, in quanto: –
– esenti ex art. 10, D.P.R. n. 633/1972; –
– non imponibili (salvo le specifiche ipotesi di esenzione); –
– escluse dalla base imponibile IVA ex art. 15, D.P.R. n. 633/72 (ad esempio, riaddebito di spese sostenute in nome e per conto della controparte) ovvero escluse dal campo IVA ex artt. 2, 3, 4, 5 e 7, D.P.R. n. 633/72 (adesempio, cessione d’azienda / terreno non edificabile);
– effettuate dai contribuenti minimi/forfetari.
Se una fattura riporta sia importi assoggettati ad IVA sia importi non assoggettati, l’imposta di bollo si applica se questi ultimi risultano di ammontare superiore a euro 77,47 (RM 3.7.2001, n. 98/E).
È facoltà del soggetto emittente riaddebitare o meno tale importo in fattura; si tratta, comunque, di importo escluso dal computo della base imponibile (escluso art. 15, D.P.R. n. 633/1972) essendo considerata una c.d. “spesa anticipata in nome e per conto del cliente”.

Si ricorda che non è ammesso l’addebito del bollo per le fatture verso le PA (art. 8, D.P.R. n. 642/1972). 

Riportiamo nell’approfondimento come va riportata l’imposta di bollo nel file xml della fattura elettronica, nonché le nuove modalità operative di versamento della stessa.

Approfondimento
Categorie: Imprese