Saldi per la prima volta sotto il segno della “Direttiva Omnibus” in vigore dal 1°luglio per migliorare la tutela dei consumatori
La Giunta regionale, con una specifica delibera, ha modificato – per il solo anno 2023 – la data di partenza delle vendite di fine stagione (vale a dire i Saldi) relativa al periodo estivo dal primo sabato di luglio (che sarebbe caduto il 1° luglio) a giovedì 6 luglio. La durata di fine saldi rimane invariata a 60 giorni.
La delibera, sostanzialmente, modifica solo la data di partenza dei saldi estivi, per cui, gli altri aspetti (esposizione dei prezzi, separazione della merce scontata e sanzioni) restano quelli della già nota DGR n. 1105/2013 che ricordiamo con il decalogo “saldi tranquilli”
Il Direttore Generale di Confcommercio Ascom Imola dichiara: “Sono particolarmente soddisfatto per la scelta operata per la prima volta in Italia da tutte le regioni di partire giovedì 6 luglio con i saldi estivi evitando così un’inutile concorrenza tra territori. Saranno saldi importanti per i consumatori che potranno acquistare articoli a prezzi molto convenienti. Anche in quest’occasione i negozi contribuiranno in maniera sostanziale al contenimento dei prezzi e, di conseguenza, dell’inflazione. E ci aspettiamo una crescita delle vendite di circa il 5% rispetto al 2022. Inoltre, la novità di quest’anno è l’applicazione dal 1° luglio del nuovo Codice del Consumo che modifica le norme su sconti, promozioni, liquidazioni e saldi ed introduce per la prima volta una regolamentazione anche delle vendite online. Un’importante risposta alla richiesta di Confcommercio Ascom a tutela del principio ‘stesso mercato, stesse regole’.
“I saldi estivi – conclude Andrea Martelli Direttore Generale di Confcommercio Ascom Imola – rappresentano una vera opportunità per i consumatori di trovare a prezzi convenienti merce di assoluto valore, si potranno fare dei veri affari acquistando nei negozi di prossimità, che garantiscono da sempre un servizio di qualità basato sulla fiducia e sulla relazione con il cliente contribuendo, così, al sostegno e alla vitalità dei nostri centri urbani ed alimentando l’economia delle nostre città.”
Grande novità per questi saldi è sicuramente la Direttiva Omnibus, in vigore a partire dal 1° luglio u.s. in attuazione delle direttive comunitarie, introdotta con l’obiettivo di proteggere il consumatore dal rischio di pratiche commerciali scorrette e comunicazioni commerciali non veritiere ed applicare regole più chiare al commercio soprattutto online.
Oltre a ribadire il divieto di effettuare scontistiche nei 30 giorni antecedenti i saldi, è ora obbligatorio effettuare lo sconto a partire dal prezzo più basso applicato sul prodotto nell’ultimo mese di vendita. Resta l’obbligo di dover segnalare la percentuale di sconto applicata, ma il venditore dovrà ora applicarla al prezzo più basso da lui praticato nei 30 giorni precedenti l’inizio dei saldi.
Ad esempio se il negozio (sia on line che tradizionale) su un capo che costa a prezzo pieno 100 euro, il 10 novembre 2023 applica il 20% di sconto per una generica promozione, per il Black Friday del 24 novembre 2023 il prezzo da scontare sarà 80 euro e non 100 euro ovvero il prezzo più basso dei 30 giorni precedenti.
Per i saldi invece, ovvero quando la RIDUZIONE DI PREZZO AUMENTA PROGRESSIVAMENTE durante una medesima campagna di vendita senza interruzioni il PREZZO PRECEDENTE è quello che si applica alla prima riduzione di prezzo e per le RIDUZIONI SUCCESSIVE, il PREZZO PRECEDENTE è il PREZZO ORIGINARIO di partenza della campagna di vendita.
Il così detto “Decreto Omnibus” in sintesi, prevede tra le altre cose:
- l’obbligo di indicazione del “prezzo precedente”, cioè il prezzo più basso applicato alla generalità dei consumatori nei 30 giorni precedenti lo sconto. Nel caso di progressività degli sconti e cioè quando gli sconti divengono (senza interruzioni) via via più alti, come accade durante i saldi, il prezzo precedente, che va sempre evidenziato, è quello riferito ai 30 giorni antecedenti l’avvio dei saldi;
- l’adeguamento alla normativa tanto per negozi fisici, outlet, che store online;
- l’aumento delle sanzioni minime e massime in caso di pratiche commerciali scorrette.
Tutti gli operatori commerciali del territorio potranno rivolgersi ad uno specifico sportello di Confcommercio Ascom Imola per avere delucidazioni sulla normativa. Lo sportello risponde al numero 0542 619611 e/o, via e-mail all’indirizzo: saldi@ascomimola.it
Confcommercio Ascom Imola ricorda le REGOLE DI BASE CON IL DECALOGO “SALDI TRANQUILLI”:
CAMBI la possibilità di cambiare il capo acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante. tuttavia, se il prodotto è danneggiato o non conforme (ex artt. 130 e ss. d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, codice del consumo e successive modificazioni) scatta l’obbligo per il negoziante di: riparazione o sostituzione, entro un congruo periodo di tempo e, nel caso ciò risulti impossibile o se i costi che il venditore dovrebbe sostenere siano sproporzionati la riduzione del prezzo pagato o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto (entro due anni).
PROVA DEI CAPI non c’è obbligo. è rimessa alla discrezionalità del negoziante (non sono più previsti obblighi di effettuare la prova dei prodotti previa disinfezione delle mani e di utilizzo delle mascherine, anche nei camerini).
PAGAMENTI le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante. dal 30 giugno 2022 per chi non accetta pagamenti con bancomat e carta di credito (ex art. 18 del decreto legge n. 36 del 30 aprile 2022) scatteranno le sanzioni (pari ad una quota fissa di 30 euro cui va aggiunta una quota pari al 4% del valore della transazione rifiutata).
PRODOTTI IN VENDITA i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.
INDICAZIONE DEL PREZZO Obbligo del negoziante di indicare: il prezzo normale di vendita, lo sconto, il prezzo finale.
RIPARAZIONI in caso di modifiche e/o adattamenti sartoriali alle esigenze della clientela (es. orli, maniche, asole) il costo è a carico del cliente, salvo diversa pattuizione. va data preventiva informazione al cliente.n